Pubblicazioni

Intervista Arte Realizzata 2021

Intervista Julie Kate Marie 2021

Intervista Premio Arte Laguna 2019

EspoArte – Quelle strane alchimie 2017

ArtVibes – Crisalide della Materia 2016

The Parallel Vision 2016

Colossal 2016

Intervista premio Zaha Hadid 2016

Naples FL 2016

Intervista Sofa 2014

Inside Art 2010

FlashArt 2010

Juliet142 – Aprile/Maggio 2009

Gentleman 2009

Casa99idee Capodopera 2009

Abcveneto intervista 2008

FlashArt270 – Giugno/Luglio 2008

Nord Est Europa – Ottobre 2008

Pagine Bianche 2006-2007

Artetemperature intervista

Io come Artista

Intervista Annalù/Flavia lanza

Texts

2022

Alchemica

Angelo Crespi

Innanzitutto c’è la questione del cerchio, o per meglio dire del tondo che è la forma con cui spesso Annalù si esprime. Una questione ancora poco analizzata dalle precedenti critiche e che vale la pena estrinsecare, almeno nei suoi contorni, poiché non è cosa usuale che un artista preferisca il tondo al quadrato, tanto che per antonomasia chiamiamo “quadri” anche tele di forme diverse, resistendo in noi l’archetipo del quadro-finestra-dipinta.

2022

Onirica

Alessandra Redaelli

La prima sensazione che si prova davanti alle opere di Annalù è squisitamente sinestetica. Quello che avvertiamo mentre la materia cattura lo sguardo assomiglia a uno scroscio, un suono morbido ma al tempo stesso assoluto e ineluttabile. Un frangersi di onde davanti allo tsunami che si alza al centro dei Dreamcatcher, oppure un fruscio intenso, come un sussurro di creature fatate, mentre fissiamo lo sguardo sulla chioma inquieta degli alberi scossi dal vento, un fruscio che si intensifica nel momento in cui ci accorgiamo che quelle foglie sono ali, che da qui a un istante tutto volerà via.

2015

Insostenibili leggerezze

Alessandra Redaelli

La prima volta che ho visto dal vivo i lavori di Annalù mi trovavo in un ambiente acquatico. Le luci soffuse si moltiplicavano sulla superficie liquida, percorsa da una vibrazione leggera, e sulle piccole piastrelle al fondo della vasca si rifletteva la danza – una danza lenta, appena percettibile – di quelle silhouettes morbide e fluttuanti. Era l’epoca delle Meduse.

2014

Annalù

Martina Cavallarin

Ci sono artisti che adoperano codici che si spostano all’interno di una temperatura più poetica, altri artisti i cui transiti sono a clima più chirurgico, altri artisti ancora che vivono di dissonanze da misurare calibrate all’interno di un’armonia che sposta l’accento da un atteggiamento all’altro. Si tratta di misurarsi attraverso opere che indagano più materiali e la cui griglia geometrica spazia dall’orizzontale al verticale, con continue intercessioni. Annalù si dedica costantemente a quelle intercessioni…

2014

Voltare pagina

Luigi Mauta

Ne sarebbe valsa la pena leggere quelle impronte alfabetiche, parole silenziose che trasformano un antico tempio dalle porte sbarrate nello strumento di liberazione tra i più potenti. Tra l’uomo e il libro, due universi solitari, è in atto una lenta, graduale rinascita, una nuova vitalità che Annalù dona ad once di carta, ad inchiostro e colla. Le mani tremolanti voltano pagina: un’inaspettata onda diventa grondante, così profonda da immergersi.

2013/2014

Legendary Nature

Carolina Lio

Quando Robert Smithson crea la Spiral Jetty al Great Salt Lake in Utah, Stati Uniti, è il 1970 e gli artisti iniziano a confrontarsi con il problema dell’integrazione dell’ambiente nel loro lavoro. Nasce la Land Art che si può definire come un’arte che lavora con la natura e vi si adatta perchè, anche quando la rimodella, usa solo elementi già preesistenti nel mondo. Un po’ come l’arte povera, ma con una forma più collaborativa di intendere il rapporto tra l’opera e l’ambiente.

2013

Omnis ars imitatio naturae est

Stefano Gagliardi

Il progetto artistico di Annalù esce da tutti i canoni della proposta odierna, fa propria una pratica scultorea innovativa con materiali di normale attualità e, trasformando una indagine intellettuale in creazione artistica, ci incanta, fondendo bellezza e poesia. La vetroresina, lì, era celata dalla stoffa delicata delle sottovesti e quegli animali impossibili, immensi, bellissimi e vivissimi creavano nell’ambiente la suggestione di un incantesimo.

2011

Le Voyage imaginaire

Ivan Quaroni

La definizione del rapporto dell’arte con la natura è un tema secolare, fondato su modelli per lo più imitativi. L’arte, però, può osservare la natura in molti modi. Il modo più semplice e immediato, è quello della trascrizione morfologica, della verosimiglianza ottica, come nel caso di un dipinto che ripropone fedelmente un paesaggio o uno spaccato di vita. Un altro modo, più sottile è quello in cui l’imitazione concerne il modo, più che la forma, diciamo pure le regole e le strutture che presiedono al suo ordinamento.

2011

L’alchimia è la leggerezza

Daniela Del Moro

Nell’ultimo testo scritto per Annalù, ormai tre anni fa, chiudevo lasciando agli artisti che come Lei possiedono il raro dono della “leggerezza” (Calviniana), il compito ed il dovere di aiutarci a far “volare un Angelo”, ovvero un tentativo evolutivo affinchè l’arte ritorni al senso della storia, alla sana educazione del Bello, al sensibile ed alla riscoperta dei “silenzi”.

2010

Immagini d’acqua, mito, reverie

Alessandro Riva

Nel 1988, la rivista Nature pubblicò un articolo che fece scalpore. L’articolo era firmato dall’immunologo francese Jacques Benveniste, e sosteneva una teoria assai bizzarra – che in seguito provocò secche prese di distanza, accuse, controaccuse e smentite all’interno della comunità scientifica internazionale -, ma straordinariamente pregnante dal punto di vista del nostro immaginario diffuso. La teoria era quella che rimase famosa come la scoperta della “memoria dell’acqua”.

2008

Sui passi alati…

Igor Zanti

La figura di Hermes, da un punto di vista mitologico e filosofico, risulta molto complessa e nasconde molti significati reconditi. Tradizionalmente, si attribuisce a questa divinità, generata dai segreti e notturni amplessi di Zeus e della ninfa Maia, il semplice ruolo di messaggero degli dei. Una ricerca più approfondita rivela, però, che questo ruolo di araldo divino, è solo una parte di quello che Hermes ha rappresentato nel mondo antico in generale, ed in quello greco classico in particolare. Hermes era il protettore dei crocicchi, dove le erme con la sua effige e l’organo genitale eretto erano poste a protezione dei viandanti e dei viaggiatori, vegliava, inoltre, sulle anime…

2008

Unaltrove indefinito

Daniela Del Moro

Rimozione e nostalgia sono condizioni umane per eccellenza. E su questo meccanismo mentale molte sono state, negli ultimi venti anni circa, le strategie dell’arte, di quell’arte che allevia dalla vita senza alleviare dal vivere.
Analizzando ad esempio il concetto di memoria, molte ricerche estetiche hanno avuto il filo della memoria come tema conduttore: memoria – e non ricordo (molto più personale e intimo) – esercitata a volte per esorcizzare la profonda e tragica perdita di se stesso, ma anche memoria quale conservazione e preservazione di conoscenze ed esperienze passate.

2007

Ritratto di un’artista distesa

Paolo Donini

Tu soffi
nel tuo filo d’erba, non hai
che questo.
Stai
sotto l’ulivo del giorno, distesa,
non fai niente
per essere niente.

Eppure ho volato
ma del volo mi piaceva
il planare, quell’essere anch’io
sospinta da un nulla
che mi tenne in sé,
perchè, vedi – tu dici –
al vento oscilla
ogni cosa e crede
di vivere.

2015

Insostenibili leggerezze

Alessandra Redaelli

La prima volta che ho visto dal vivo i lavori di Annalù mi trovavo in un ambiente acquatico. Le luci soffuse si moltiplicavano sulla superficie liquida, percorsa da una vibrazione leggera, e sulle piccole piastrelle al fondo della vasca si rifletteva la danza – una danza lenta, appena percettibile – di quelle silhouettes morbide e fluttuanti. Era l’epoca delle Meduse.

2014

Annalù

Martina Cavallarin

Ci sono artisti che adoperano codici che si spostano all’interno di una temperatura più poetica, altri artisti i cui transiti sono a clima più chirurgico, altri artisti ancora che vivono di dissonanze da misurare calibrate all’interno di un’armonia che sposta l’accento da un atteggiamento all’altro. Si tratta di misurarsi attraverso opere che indagano più materiali e la cui griglia geometrica spazia dall’orizzontale al verticale, con continue intercessioni. Annalù si dedica costantemente a quelle intercessioni…

2014

Voltare pagina

Luigi Mauta

Ne sarebbe valsa la pena leggere quelle impronte alfabetiche, parole silenziose che trasformano un antico tempio dalle porte sbarrate nello strumento di liberazione tra i più potenti. Tra l’uomo e il libro, due universi solitari, è in atto una lenta, graduale rinascita, una nuova vitalità che Annalù dona ad once di carta, ad inchiostro e colla. Le mani tremolanti voltano pagina: un’inaspettata onda diventa grondante, così profonda da immergersi.

2013/2014

Legendary Nature

Carolina Lio

Quando Robert Smithson crea la Spiral Jetty al Great Salt Lake in Utah, Stati Uniti, è il 1970 e gli artisti iniziano a confrontarsi con il problema dell’integrazione dell’ambiente nel loro lavoro. Nasce la Land Art che si può definire come un’arte che lavora con la natura e vi si adatta perchè, anche quando la rimodella, usa solo elementi già preesistenti nel mondo. Un po’ come l’arte povera, ma con una forma più collaborativa di intendere il rapporto tra l’opera e l’ambiente.

2013

Omnis ars imitatio naturae est

Stefano Gagliardi

Il progetto artistico di Annalù esce da tutti i canoni della proposta odierna, fa propria una pratica scultorea innovativa con materiali di normale attualità e, trasformando una indagine intellettuale in creazione artistica, ci incanta, fondendo bellezza e poesia. La vetroresina, lì, era celata dalla stoffa delicata delle sottovesti e quegli animali impossibili, immensi, bellissimi e vivissimi creavano nell’ambiente la suggestione di un incantesimo.

2011

Le Voyage imaginaire

Ivan Quaroni

La definizione del rapporto dell’arte con la natura è un tema secolare, fondato su modelli per lo più imitativi. L’arte, però, può osservare la natura in molti modi. Il modo più semplice e immediato, è quello della trascrizione morfologica, della verosimiglianza ottica, come nel caso di un dipinto che ripropone fedelmente un paesaggio o uno spaccato di vita. Un altro modo, più sottile è quello in cui l’imitazione concerne il modo, più che la forma, diciamo pure le regole e le strutture che presiedono al suo ordinamento.

2011

L’alchimia è la leggerezza

Daniela Del Moro

Nell’ultimo testo scritto per Annalù, ormai tre anni fa, chiudevo lasciando agli artisti che come Lei possiedono il raro dono della “leggerezza” (Calviniana), il compito ed il dovere di aiutarci a far “volare un Angelo”, ovvero un tentativo evolutivo affinchè l’arte ritorni al senso della storia, alla sana educazione del Bello, al sensibile ed alla riscoperta dei “silenzi”.

2010

Immagini d’acqua, mito, reverie

Alessandro Riva

Nel 1988, la rivista Nature pubblicò un articolo che fece scalpore. L’articolo era firmato dall’immunologo francese Jacques Benveniste, e sosteneva una teoria assai bizzarra – che in seguito provocò secche prese di distanza, accuse, controaccuse e smentite all’interno della comunità scientifica internazionale -, ma straordinariamente pregnante dal punto di vista del nostro immaginario diffuso. La teoria era quella che rimase famosa come la scoperta della “memoria dell’acqua”.

2008

Sui passi alati…

Igor Zanti

La figura di Hermes, da un punto di vista mitologico e filosofico, risulta molto complessa e nasconde molti significati reconditi. Tradizionalmente, si attribuisce a questa divinità, generata dai segreti e notturni amplessi di Zeus e della ninfa Maia, il semplice ruolo di messaggero degli dei. Una ricerca più approfondita rivela, però, che questo ruolo di araldo divino, è solo una parte di quello che Hermes ha rappresentato nel mondo antico in generale, ed in quello greco classico in particolare. Hermes era il protettore dei crocicchi, dove le erme con la sua effige e l’organo genitale eretto erano poste a protezione dei viandanti e dei viaggiatori, vegliava, inoltre, sulle anime…

2008

Unaltrove indefinito

Daniela Del Moro

Rimozione e nostalgia sono condizioni umane per eccellenza. E su questo meccanismo mentale molte sono state, negli ultimi venti anni circa, le strategie dell’arte, di quell’arte che allevia dalla vita senza alleviare dal vivere.
Analizzando ad esempio il concetto di memoria, molte ricerche estetiche hanno avuto il filo della memoria come tema conduttore: memoria – e non ricordo (molto più personale e intimo) – esercitata a volte per esorcizzare la profonda e tragica perdita di se stesso, ma anche memoria quale conservazione e preservazione di conoscenze ed esperienze passate.

2007

Ritratto di un’artista distesa

Paolo Donini

Tu soffi
nel tuo filo d’erba, non hai
che questo.
Stai
sotto l’ulivo del giorno, distesa,
non fai niente
per essere niente.

Eppure ho volato
ma del volo mi piaceva
il planare, quell’essere anch’io
sospinta da un nulla
che mi tenne in sé,
perchè, vedi – tu dici –
al vento oscilla
ogni cosa e crede
di vivere.